DIAMOCI PACE
Ma infatti: cosa ce lo domandiamo a fare? Non converrebbe
piuttosto farci due domandine su come siamo finiti al punto buio in cui siamo
adesso? Ma no via... Al bando le domande difficili. Proviamo piuttosto a
tirarci su il morale!!! Partiamo da noi, Homo sapiens: siamo comparsi sulla
terra circa 200.000 anni fa. È tanto? È poco? Beh, si stima che la terra abbia
4,54 miliardi di anni e che le piante – così per dire – sono sulla terra da 450
milioni di anni. Quindi è poco, molto poco. Siamo una specie in fasce, e già
abbiamo fatto più danni della grandine: siamo arrivati l’altro ieri e – per
come stanno andando le cose – ci estingueremo a tempo record, pare. Ma ecco la
prima ottima notizia: ATTENZIONE, ATTENZIONE, il pianeta Terra ci sopravviverà!
Tutto il nostro inquinamento, livore, battaglie, soldi, satelliti, pene
d’amore, tasse (!!!), ma anche libri, dipinti, insomma, il bello (purtroppo) e
il brutto (menomale) di noi… puff! In un battito di ciglia tutto non ci sarà
più: la materia che compone noi e le cose che creiamo sarà di nuovo messa in
circolo in una manciata di millenni per contribuire alla formazione e alla
trasformazione di quel macrorganismo che noi chiamiamo mondo. Ma non è
bellissimo??? Pensiamoci bene: io ho 46 anni, è altamente probabile che tra 50
anni sarò morta. Il punto è che, con me, a quel punto se ne saranno già andati
Donald, Elon, Benjamin, Giorgia, Matteo, Viktor, Vladimir… davvero devo
continuare? In occidente siamo cresciuti con l’assunto tutto cristiano (e parlo
di cultura, non di religione) che gli esseri umani siano esseri superiori
(scelti da un dio) in grado di governare sugli altri esseri viventi, messi lì
sulla terra per essere addomesticata, a nostro uso e consumo. Ma per molte
culture non cristiane, e per il mondo scientifico, la natura – e quindi anche
l’essere umano – semplicemente “è”. Non siamo né bene né male, siamo violenti o
benefici a seconda delle occasioni, ma siamo sempre e comunque parte del cosmo.
E quindi nasciamo, invecchiamo, moriamo. Evviva! Ma non è tutto molto
liberatorio??? Ma come no?! Possiamo accantonare inadeguatezza, sensi di colpa,
responsabilità… E qui cascò il ciuco: possiamo sentirci alleggeriti dalla
consapevolezza della transitorietà delle nostre misere vite ma non ci basta,
perché noi, TUTTI, non vogliamo campare e basta, ma campare BENE e se usiamo
male il poco tempo che ci è concesso di vivere la peggio vita è la nostra,
sempre. L’inghippo vero è che siamo animali sociali, e che l’aritmetica per
l’uomo non vale: il due è il contrario di uno. Riconosciamo il nostro io solo
di
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