ACCORRETE GENTE, FACCIAMO RUMORE!
Innanzi tutto lo STUPORE.
In una notte limpida alziamo
gli occhi a cielo, come si fa a non stupirsi di fronte a una stella? E a quante
ce ne sono nel Firmamento? Come si fa a non stupirsi di come il nostro angusto particolare
sia un niente di fronte all’immensità dell’Universo? Come si fa a non stupirsi
di come, da una combinazione d’idrogeno e carbonio, sia sgorgata la vita? Come
si fa a non stupirsi di come, dalla vita, possa essere scoccata la scintilla
del pensiero? Come si fa a non stupirsi d’una pianta, un albero, un fiore? Lo
stupore è un campo dove germogliano domande. Chi non è capace di stupore è nato
morto, anche se si crede vivo, e cammina come uno Zombi su questo sassetto insignificante
che tutti ci ha figliati sporcandolo con i suoi passi senza significato.
Di fronte a quello che vediamo
nella Dolce Palestina, come si fa a non mutare lo stupore in rabbia e indignazione?
Come si fa a non indignarsi di fronte all’arroganza dei più forti? Come si fa a
non indignarsi di fronte all’assenza di pietà? Come si fa a non indignarsi di fronte
alla protervia dell’occidente dell’uomo bianco che scatena il suo cane più
fedele, lo Stato d’Israele, in un genocidio inguardabile? Come si fa a non
indignarsi di fronte al silenzio degli indifferenti e dei vigliacchi che, sazi
e ben pasciuti, si trastullano nei loro piccoli privilegi o nella loro misera
sete di potere? Dare da mangiare agli affamati, ha detto il figlio più famoso
della terra di Palestina, ma oggi gli affamati vengono sistematicamente bombardati:
è il Verbo della nuova era.
Come si fa, di fronte a quello
che vediamo, a non vergognarci? Siamo noi l’occidente bianco, democratico, civile e
progredito, e abbiamo fallito. Siamo diventati bestie assetate di profitto e di
potere, carnefici che assumono il loro significato solo nella guerra di sterminio.
La BOMBA è diventata il nostro Dio e a lui innalziamo altari e inventiamo liturgie per onorare la sua assoluta santità. E quei pochi che ancora provano
vergogna, allora, sono costretti a vergognarsi anche di chi, tra di noi, non ha
più nemmeno la capacità di provarla. Intanto il SILENZIO domina, un silenzio
pesante, un silenzio assordante. E allora…
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