
“Qualche notizia dal futuro: i mari sono tutti navigabili, i porti
sono tutti porti di pace, i vecchi governanti maniaci della guerra sono tutti
morti e non sono andati in paradiso, e i giovani hanno disertato, gettato le
armi, la Palestina è uno stato riconosciuto e Gaza una città bellissima.” È
così che Alice Rohrwacher invita chi ancora vive nel passato a sostenere in
ogni modo possibile la Global Sumud Flotilla. Ma noi siamo nel futuro. E nel
futuro c’è la pace. Il popolo così
voleva. Come ci siamo arrivati? All’alba del settembre 2025 più di 500
persone, civili, provenienti da 44 paesi, salparono con piccole imbarcazioni,
alla volta di Gaza, per portare aiuti a una popolazione stremata da un
genocidio atroce e troppo a lungo ignorato dai governi. C’erano le ombre, i
soliti fascisti, che gettavano addosso alla missione valanghe di fango sporco e
ogni accidente immaginabile. C’erano gli scettici, e anche i disfattisti.
Dicevano: “Sì, certo, saranno proprio loro a sfamare Gaza”; oppure: “Quante
energie e soldi sprecati, li arresteranno in un battibaleno”, “Che ingenui”… ma
si sa: da che mondo è
mondo chi non riesce a fare luce, fa ombra. E poi c’era
gente luminosa, capace di credere nell’imprevedibile, nell’inaspettato. Erano
in tanti, stanchi del silenzio della comunità internazionale, pronti a
supportare e ad agire affinché questo tentativo diventasse il primo di una
serie di innumerevoli rivoluzioni che subito dopo, infatti, accaddero. C’era
bisogno di un qualcosa di positivo in cui credere, c’era bisogno di un fare, di
un agire, di una gioia del cuore che potesse
far sperare che l’umanità non fosse ormai tutta morta. La potenza mediatica,
emozionale e politica che ne scaturì fu dirompente: manifestazioni pacifiche
scoppiarono in ogni angolo della terra. Furono così partecipate che i partiti
politici, che fino a quel momento si scannavano sulla qualunque, si trovarono
allo stesso tavolo per trovare una linea comune e sbarazzarsi, definitivamente,
dei vertici corrotti e ignavi. Il popolo
così voleva. Tutti decisero di supportare la Flotilla. Il popolo così voleva. Il dubbio di aver creduto in una favola
manipolata dal potere si insinuò anche nei più accaniti sionisti israeliani.
Qualcuno iniziò a dubitare della storia che fino ad allora gli era stata
raccontata, qualcun altro iniziò a porsi delle domande su chi fossero questi famigerati
palestinesi confinati al di là dei muri, altri ancora addirittura iniziarono a
parlarci con questi islamici e scoprirono che erano uomini e donne come loro.
Ci fu, addirittura, qualcuno che si avventurò a vedere cosa accadeva a Gaza… La
sorpresa fu grande, l’orrore ancora di più e la vergogna indicibile. Iniziò la
rivolta. I capi di stato furono annientanti dalla consapevolezza, dalla verità,
dalla giustizia. Iniziò il disarmo, la riconquista della coscienza, della
cultura, della felicità condivisa. Hamas rilasciò gli ostaggi. Non vi era più
ragione per l’odio e la sofferenza. L’ombra divenne luce. Il popolo così voleva. Ne scaturì una forza nuova, pacifista,
inarrestabile, mondiale. La Global Sumud Flotilla arrivò a Gaza e accadde
l’inimmaginabile. Insomma, buone notizie dal futuro. Il popolo così voleva. Intanto noi, qui, nel presente-passato, proviamo a immaginare l’immaginabile accompagnando
la Global Sumud Flotilla al di là del mare. Con tutta la gioia di cui siamo
ancora capaci.
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